Colazione da Tiffany: ma il libro non finiva mica così!
Scoperte sensazionali di un cult cinematografico.
(Per chi non sapesse nulla della storia: Attention,SPOILER!)
Facciamo una piccola premessa: mi ha sempre affascinata la personalità e l’eleganza di Audrey Hepburn ma non ne sono mai stata una patita tipo Blair Waldorf di Gossip Girl. Ecco perché sono arrivata all’età di 24 anni con l’hard disk pieno di foto dell'attrice ma senza aver mai visto Colazione da Tiffany di Blake Edwars né aver letto l’omonimo romanzo di Truman Capote.
Eppure sono una a cui piace molto il cinema, per non parlare di libri,
che divoro da quando ero piccola. La verità è che ho sempre preferito i
“mattoni”, sì, proprio loro! Quelli che a scuola non vuole leggere nessuno
mentre io li vado addirittura a comprare a vagonate. Vabbè, ci sarà un
motivo se ho scelto di laurearmi in filosofia… purtroppo qualcuno deve essere
“pazzo” in questo mondo.
Comunque, esulando dai miei gusti particolari, torniamo
a Colazione da Tiffany: qualche anno fa avevo visto alcune scene
in Tv e il finale con un'Audrey Hepburn e un George Peppard che, sotto una
pioggia incessante, si baciano appassionatamente. “Ok”- dissi tra me e me- “finale romantico e un po’ standard, bello ma standard. Da favola, insomma”. Ne
ero rimasta un po’ delusa poiché mi aspettavo che Truman Capote avesse
inventato un finale un po’ meno da Cenerentola, ma non ci feci poi tanto caso e
passai avanti. L’anno scorso nel mio viaggio a Los Angeles sono andata proprio
sulla tomba dello scrittore e ho deciso che avrei dovuto leggere qualcosa di
suo. Così a distanza di un anno di “libri-mattoni” e soprattutto dopo aver
preso un piccolo cucciolo di gatto arancione che tutti/e ( soprattutto su
instagram) mi dicevano essere il “Gatto” di Audrey Hepburn, ho deciso di
godermi Colazione da Tiffany, in piena estate. È stato un bel libro, sicuramente
non uno dei miei preferiti (non paragonabile a Goethe, Pirandello, Dostoevskij)
una bella storia, con una narrazione semplice e veloce ma anche ricca di spunti
e ne ho amato anche il finale. SOPRATTUTTO IL FINALE.
Ma qualcosa mi ronzava in testa: Perché il libro mi era
piaciuto e il film no?
Così ho deciso di rivedere il film, questa volta
integralmente e con attenzione.
E... PER BACCO!
MI HANNO CAMBIATO IL FINALE!
Eh, sì,mi hanno proprio cambiato il finale! Perché la Holly
del romanzo prende una decisione completamente diversa (che non vi anticipo ma
vi lascio il gusto di scoprire) ed è molto più “particolare” di quella del
film.
È vero succede spesso che il film e il libro siano diversi, però
cavoli! “Colazione da Tiffany” il must per le amanti di New York City, per le
patite di Tiffany, per le fashion-blogger e le instagramers e si sa così poco che in
realtà ci sono DUE Colazioni da Tiffany e così diversi.
È come se devi scegliere tra ordinare una
colazione all’italiana con cornetto e cappuccino e una colazione all’americana
con uova strapazzate, bacon, puncakes e orange juice!
Differenza abissale!
A quel punto mi sono documentata e ho trovato i retroscena
di questa storia: Truman Capote non prese per niente bene le modifiche del
regista. Non solo gli avevano cambiato il finale ma anche le caratteristiche
della protagonista. Per lui Holly era (spoiler) bisessuale, sexy , procace e
quando vendette i diritti alla Paramount aveva chiesto che il ruolo fosse dato
a Marylin Monroe, molto più “adatta” al ruolo di donna perduta. Insomma, potrebbero sembrare piccoli particolare ma,
credetemi, cambiano completamente le atmosfere, i dialoghi e il senso della
storia. Non approfondisco ancor di più e vi lascio scoprire i particolari di
queste differenze.
Questo post era necessario. Non potevo mica far finta di nulla. Ora decidete voi quale Colazione da Tiffany volete. Io però mi metto dalla
parte dello scrittore: ho amato la Holly di Capote e il suo essere illusa e nello
stesso tempo così “realista”.
E poi, insomma, uno scrive pagine su pagine e poi ti cambiano
tutto così, con un film?
Povero Capote!
Io e “Gatto-Artù” vi salutiamo e vi lasciamo con alcune citazioni dal romanzo. Speriamo che il post vi sia
piaciuto e vi diamo appuntamento al prossimo.
Fatemi sapere cosa ne pensate voi di questa questione. :)
Have a nice day, mie piccole Holly Golightly.
"Non amate mai una creatura selvatica, signor Bell," lo ammonì Holly. "È stato questo lo sbaglio di Doc. Si portava sempre a casa qualche bestiola selvatica. Un falco con un'ala spezzata. E una volta un gatto con una zampa rotta. Ma non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuole bene più forte diventa. Finché diventa abbastanza forte da scappare nei boschi. O da volare su un albero. Poi su un albero più alto. Poi in cielo. E sarà questa la vostra fine, signor Bell, se vi concederete il lusso di amare una creatura selvatica. Finirete per guardare il cielo."
"E, a un tratto, accadde. Mentre guardavo i colori sfumati dei capelli di Holly balenare nella luce rosso-gialla delle foglie, l’amai abbastanza da dimenticare me stesso, le mie disperazioni egoistiche e da essere contento perché stava per succedere qualcosa che lei pensava felice."
"Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie.
Vuoi dire quando è triste?
No... Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei?"
Vuoi dire quando è triste?
No... Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei?"
"Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany, comprerei i mobili e darei al gatto un nome!"