Parigi, il tuo Re è Ladurèe!







Una cremosa ganache fra due meringhe che ha stregato tutto il mondo ed è diventata il simbolo di Parigi, quasi come la Tour Eiffel!
Di cosa parlo? Ma semplice dei MACARONS!
E sapete una cosa, c'è lo zampino italiano. Sia chiaro, non lo dico per fare la "prezzemolina-abbiamo-inventato-tutto-noi" ma, semplicemente, perché fu Caterina de' Medici a portare l'antenato dei macarons ai nostri cugini francesi quando sposò Enrico II. 

Gli amaretti italiani sono gli avi dei macarons e venivano uniti a marmellata, liquori e spezie finché è nato questo gioiellino di pasticceria, sicuramente molto più raffinato del nostro. Con il matrimonio dei reali i due gusci si unirono, e vissero per sempre felici e contenti.
Il nome, poi, fu opera dell’umanista francese Rabelais che così lo definisce: “piccola pasticceria tonda alle mandorle”. Sembra che le variazioni alla ricetta fossero tantissime finché Louis Ernest Ladurèe nel 1862, con l’aiuto di un cugino, stabilì la ricetta che da allora non è mai più cambiata, vanto della pasticceria. Nacque l’amatissimo e famosissimo: Ladurèe!
Il macarons, piccolo e minimalista, non sembra adatto a grandi cambiamenti ma in realtà ci sono tantissimi gusti tra cui scegliere. Lasciatevi ammaliare dagli intramontabili “parfums”: cioccolato, vaniglia, pistacchio, petali di rosa e fiori d’arancio. I gusti cambiano con le stagioni: in estate il cedro, in inverno fichi e datteri. Posizionati nelle scatolette come fossero gioielli sono diventati così famosi che le collezioni sono attese quasi più di quelle di alta moda e le file nei punti vendita di Parigi (e non solo) sono kilometriche. In Rue Royal e sugli Champs-Élysèes ci sono i Ladurèe più caratteristici con la classica scritta in oro e i muri a stucco verde pastello.
Sarà un cliché, ma se non volete lasciarvi scappare la più classica e chic delle esperienze gastronomiche, fate un salto dal dolce ed elegante Ladurèe. Preparatevi alla fila ma una volta assaggiato per i boulevard di Parigi avrete dimenticato tutte le pene. Forse sono esagerata ma come si dice? “L’attesa aumenta il desiderio" e io aggiungo anche il piacere!
Ora scusate, ma non c’è fila in questo Ladurèe e ho già l’acquolina in bocca!
Io mi ci fiondo!