Gli imperdibili di Budapest
Di Budapest ho amato l'atmosfera, l'architettura romantica e art nouveau, la pace delle strade e il silenzio, il freddo (o per meglio dire il gelo), le terme e il relax, i giardini meravigliosi e le strade ricche di storia, il grande Danubio e la vista da Buda. Di Budapest ho amato lo spirito triste ma coraggioso, la sua semplice austerità, il suo elegante abbracciarti e farti sua mantenendo un distacco regale. A voi lascio questi piccoli suggerimenti che ho definito gli imperdibili perchè non si può andare Budapest e non vivere queste esperienze....
The atmosphere, the romantic and art
nouveau architecture, the peaceful streets and the silence, the cold weather
(more precisely, the bitter cold), the thermal baths and the relax, the
magnificent gardens and the streets full of history; the big Danube and the
view from Buda, the sad yet brave spirit, the simple austerity, its elegant
embrace and the fact of making yourself a part of it with a regal detachment:
that’s what I loved about Budapest. I’m leaving these little advice to you, not
to be missed, because you can’t go to Budapest without living these
experiences…
Attraversare i ponti
Il Danubio dal Ponte Elisabetta (Erzsébet híd) |
La storia di questa città è davvero antica, il primo insediamento risale al 4600 a.C. Nel 106 a.C. i romani ne fecero la provincia della Pannonia Inferiore, in effetti però l'odierna "Budapest" nasce solo nel 1873 quando le colline di Buda e Óbuda (che in ungherese significa "l'antica Buda") si fondono con Pest, un centro industriale pianeggiante sulla riva orientale del fiume. I ponti collegano queste due parti della città e sono davvero suggestivi. Noi abbiamo percorso a piedi i principali, dal Ponte della Libertà (in foto: quello dove vedete i tram) al Ponte delle Catene (il più bello ed antico della città) passando per il Ponte di Elisabetta. È davvero una sensazione imperdibile camminare sulle acque del Danubio, il grande fiume europeo che sorge nella Foresta Nera in Germania.
Crossing the bridges
The history of this city is very old, the
first settlement dates back to 4600 BC. In 106 BC the Romans made Budapest the
capital of Lower Pannonia but Budapest became the city we know today in 1873,
with the unification of the hills of Buda and Obuda (that means, in Hungarian,
“the Old Buda”) with Pest, an hilly industrial centre on the east bank of the
river. The bridges link these two city parts and they are very evocative. We
passed on foot through the main ones, from the Liberty Bridge (in photo: the one with trams) to the Chain bridge (the most wonderful and the oldest one), passing
through the Elisabeth Bridge. It’s such an unmissable feeling to walk on the
Danube, the great european river that flows from the Black Forest in Germany.
Fare un bagno in una cattedrale
Due bagni ad Aquincum (insediamento romano ora sito archeologico in Óbuda) testimoniano che già i romani trovarono giovamento nelle acque termali della zona. Budapest si trova sulla faglia che separa le Colline di Buda dalla Grande Pianura ed ha 123 sorgenti termali e 400 sorgenti minerali. Fare un bagno è qualcosa di tradizionale e quasi quotidiano qui e non si può tornare a casa senza aver fatto questa esperienza. Ci sono davvero tantissime terme a Budapest, alcune furono realizzate dai turchi, altre sono gioielli art nouveau e altre ancora sono strutture super moderne. C'è da dire però che in molte c'è divisione tra uomini e donne e dunque bisogna informarsi prima, per non incorrere in spiacevoli sorprese. Noi abbiamo scelto i Bagni Gellèrt e le Szèchenyi.
Le prime si trovano proprio davanti al Ponte della Libertà sul lato ovest ( metro M4 Szent Gellért tér - autobus 7, 86 - tram 18, 19, 47, 49) il biglietto giornaliero sta sui 15 euro (fiorino ungherese, circa 5000 Ft) e per quello che offrono è davvero pochissimo. A questo prezzo potete provare l'ebbrezza di fare un bagno in una cattedrale (27° gradi), rilassarvi nelle vasche termali rispettivamente a 38° e 40° gradi (ci si arriva da un'ingresso laterale che si trova alla fine della piscina), stare in ammollo nella vasca esterna o fare la sauna. In piscina è necessaria la cuffia che potrete acquistare direttamente all'interno del complesso. Potrete anche affittare gli asciugamani ma se non amate particolarmente questa opzione, sarà meglio portare tutto da casa senza dimenticare le infradito altrimenti correrete il rischio di spendere 20 euro per acquistarle sul posto.
Le Szèchenyi fürdő (terme) si trovano, invece, nel Parco Municipale Városliget ("parco della città"). Le terme sono facilissime da raggiungere tramite la metro gialla (M1 Szèphenyi fürdő) a questo punto però devo darvi un consiglio che si rivelerà molto ma molto utile: appena usciti dalla metro troverete una fila chilometrica ad un ingresso molto piccolo e laterale, non mettetevi in fila ma superatela e camminate, ricordatevi di entrare dall'ingresso principale che si trova proprio dietro l'angolo, costeggiando la struttura. Ne guadagnerete di tempo e di stress. Per cuffie, asciugamani e infradito vale la stessa cosa che con le Gellèrt. Devo dirvi che una delle cose più strabilianti che racconterò a figli e nipoti è legata alle vasche esterne e al gelo. Noi abbiamo conosciuto Budapest a capodanno, con una temperatura che arrivava a -8 gradi e devo dirvi che uscire in costume sotto zero e infilarsi in vasca è davvero un'esperienza unica. Quindi, se andrete a Budapest d'inverno o con il freddo non lasciatevi scoraggiare dalle temperature ma godetevi la differenza di gradi tra viso e corpo in una location davvero suggestiva.
Having a bath in a cathedral
Two of the baths in Aquincum (an old Roman settlement, now an archaeological site in Obuda) show that the Romans benefited from the thermal water of the area. Budapest is set on the fault that divides the Hills of Buda from the Great Hungarian Plain and we can find here 123 thermal springs and 400 mineral springs. Having a bath here is something traditional and almost habitual and you can’t go back home without having experienced a traditional bath. There are a lot of thermal baths in Budapest, some of them are made by the Turkish, others are true art nouveau jewels and others are super modern buildings. A very important tip: some of them divide men and women, so try to find out before you go, to avoid unpleasant surprises. We chose the Gellèrt Baths and the Szèchenyi.
The first one are set just in front of the Liberty Bridge, on the west side (subway: M4 Szent Gellért tér – bus 7, 86 – tram 18, 19, 47, 49) and the daily ticket costs about 15 euros (about 5000 Ft, Hungarian Forints) and it’s such a cheap price considering what they’ll offer you. You can enjoy the thrill of having a bath in a cathedral (27° degrees), you can relax in the thermal pools at respectively 38° and 40° degrees (you can arrive there from a side entry at the end of the swimming pool), you can soak in an outdoor pool or have a sauna. In the swimming pool you must wear your swim cap, but you can buy it directly there. You can also rent towels, but if you don’t like this option, you’ll better take everything you need from your home and don’t forget your flip flops, otherwise you’ll have to pay 20 euros to buy them there.
The first one are set just in front of the Liberty Bridge, on the west side (subway: M4 Szent Gellért tér – bus 7, 86 – tram 18, 19, 47, 49) and the daily ticket costs about 15 euros (about 5000 Ft, Hungarian Forints) and it’s such a cheap price considering what they’ll offer you. You can enjoy the thrill of having a bath in a cathedral (27° degrees), you can relax in the thermal pools at respectively 38° and 40° degrees (you can arrive there from a side entry at the end of the swimming pool), you can soak in an outdoor pool or have a sauna. In the swimming pool you must wear your swim cap, but you can buy it directly there. You can also rent towels, but if you don’t like this option, you’ll better take everything you need from your home and don’t forget your flip flops, otherwise you’ll have to pay 20 euros to buy them there.
The Szèchenyi furdo (baths) are situated in the City Park Városliget (“City Park”). The thermal bath are very easy to reach with the yellow line (M1 Szèpheny furdo), but I want to give you some advice that you’ll find very very useful: at the exit of the subway you’ll find an endless queue by a small entrance on one side: don’t line up, but go beyond it and walk for a little while; just remember to enter into the main entrance that you can find right back running along the building. You’ll earn time and stress. About swim caps, flip flops and towels it’s the same thing with the Gellèrt. I must tell you that one of the most amazing things I’ll tell to my children and my grandchildren is about the outside pools and the bitter cold. We stayed in Budapest during the New Year’s Eve period, with a temperature that reached -8° degrees and I must tell you that going out with your swimsuit and immerse yourself in the pool is such a unique experience. So, if you’re travelling to Budapest in winter or with the cold weather, don’t be upset from the temperature, but try to enjoy the different temperature between your face and your body in such an evocative location.
Szèchenyi fürdo |
Interno del Szimpla Kert |
Budapest è la patria dei ruin pub (letteralmente "pub in rovina"). Nel 2011 nasce una caffetteria con arredamento riciclato e riadattato, poco più tardi ecco prendere vita il Szimpla Kert, il primo e più famoso ruin pub. I ruin pub sono pub, caffetterie, ristoranti che nascono in complessi inutilizzati e decadenti, è far rinascere qualcosa che ci sembra ormai solo da buttare o meglio, da demolire. Il Szimpla Kert è il pub più figo che abbia mai visto ma è anche l'idea più geniale con cui abbia mai avuto a che fare. Non potete andare a Budapest e non vivere l'atmosfera unica di questi posti. Il Szimpla Kert è il mio preferito ma ce ne sono davvero tanti. Si trovano particolarmente concentrati nel quartiere ebraico: via Kazinczy, via Akác, via Nagydiófa. Ricordatevi che gli ungheresi considerano la loro cucina davvero di altissimo livello (e non hanno tutti i torti) quindi non potete non assaggiare il Gulasch e provare le loro specialità, compresi i vini. Attenzione però: credono anche che la loro cucina sia migliore di quella italiana e lì iniziamo a mettere i puntini sulle "i".
(Per il Gulasch non ho un posto da consigliarvi perchè a Natale c'erano mercatini gastronomici ad ogni angolo e noi abbiamo acquistato la nostra "razione " proprio in uno di questi).
Eating and drinking in the Ruin Pub
Budapest is the ruin pubs birthplace. In 2011 an unique café, made up with recycled and readjusted
fornitures was born and, just a little time later, we saw the birth of the
Szimpla Kert, the first and the most famous ruin pub. The Ruin Pubs are pubs,
cafès, restourants that take place in abandoned buildings in decline: they want
to give life back to something that seems useless or, better to be destroyed.
The Szimpla Kert is the coolest pub I’ve ever seen and it’s the most brilliant
idea I’ve ever heard of. You can’t go to Budapest and not to live this unique
atmosphere that you can breathe in these places. The Szimpla was my favourite,
but there are a lot of them. Most can be found in the Jewish quarter: Kazinczy
Street, Akac Street, Nagydiofa Street. Just remember that Hungarians consider
their cooking to be one of the highest in the world (and they’re not entirely wrong),
so you must taste the Gulasch and try their speciality, including the wines. Be
careful: they believe that their cooking is even better than the Italian one:
now, let’s punctuate.
(About the Gulasch: I can’t recommend you a special place because during the Christmas period there were a lot of culinary markets, at every corner, and we tasted our “ration” in one of them).
(About the Gulasch: I can’t recommend you a special place because during the Christmas period there were a lot of culinary markets, at every corner, and we tasted our “ration” in one of them).
Una delle sale del Szimpla |
Gulasch ungherese |
Il Café Gerbeaud in Vörösmarty Tér |
Guardare Pest da Buda
Assolutamente imperdibile è andare a zonzo per Buda, scoprire il quartiere del Castello e la Galleria Nazionale Ungherese. La parte più suggestiva resta però la Chiesa di Mattia e il Bastione dei Pescatori da cui apprezzare il panorama su Pest e intravedere (quando c'è nebbia) il Palazzo del Parlamento. Vi consiglio di salire a Buda tramite la funivia che si trova proprio davanti il Ponte delle Catene. Non voglio svelarvi molto però, questa parte di Budapest è davvero da vivere appieno, lasciarsi portare e respirare l'aria della città in maniera quasi favolistica.
Looking Pest from Buda
Absolutely not to be missed: to wander
around Buda, to discover the Castle Quarter and the Hungarian National Gallery.
But the most evocative part is the Matthias Church and the Fisherman’s Bastion:
you can enjoy the view over Pest and glimpse (if it’s foggy) the Parliament
Building. Go up to Buda through the cable car that you’ll find right in front
of the Chain Bridge. I don’t want to reveal you everything: you have to live to
the fullest this part of Budapest, just try to surrender and to breathe the air
of the city in a fairytale way.
Bastione dei Pescatori
Chiesa e Statua di Mattia Corvino
La metropolitana di Budapest è la più antica in Europa dopo quella di Londra (1863). Risalente al 1896 la famosa linea gialla M1, chiamata "Földalatti", è davvero un gioiellino. Scendere in una delle sue fermate e salire su uno dei suoi "vagoni" permette di fare un viaggio nel tempo; è davvero molto bella e sempre affascinante. Nel 2002 l'intera linea è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Jumping through time with the
yellow line.
The Budapest
metro is the oldest in the world after the London tube (1863). The famous
Yellow Line M1, called “Foldalatti”, that dates back to 1869, is a true jewel.
Getting off one of its stops and getting on one of his “coaches” allows you to
travel through time; it’s so beautiful and always fascinating. In 2002 the
entire line was declared a World Heritage Site by UNESCO.
In metro
|
Conoscere la storia e i suoi lati bui
Scarpe sul Danubio |
Budapest si intreccia fortemente con la storia ebraica e con la Shoah. Forse questo punto è particolarmente interessante per gli amanti della storia e della filosofia. Un salto alla Grande Sinagoga è una buonissima idea anche perchè è la più grande in Europa e la seconda solo dopo New York, con un cortile davvero suggestivo. Al secondo piano potrete vedere anche le tavole della Torah. Una tappa a cielo aperto è sicuramente il monumento agli ebrei ungheresi fucilati e gettati nel Danubio nel 1944 dai miliziani del partito fascista delle Croci Frecciate. Denominata "Scarpe sul Danubio" è stata realizzata dallo scultore Gyula Pauer e dal regista Can Togay. Sulla linea dei regimi della storia potrete visitare anche la Casa del Terrore su Andrássy útca. Qui sorgeva la sede centrale della temutissima polizia segreta Államvédelmi Hatóság o ÁVH (Autorità per la Protezione dello Stato) dove, sia prima della seconda guerra mondiale sia negli anni che seguirono, vennero condotti i dissidenti di ogni credo politico per essere interrogati e torturati.
Discovering history and its
dark sides.
Budapest is
strongly linked to jewish history and to the Shoah. This may be the most
interesting point for those who love history and philosophy. Making a quick
stop in the Great Synagogue it’s a good idea, also because it’s the greatest
one in Europe just after New York, with its very suggestive yard. At the second
floor you can spot the Torah scrolls. An important outer stop-over is, for
sure, the monument dedicated to the Hungarian Jewish that were shot and threw
in the Danube in 1944 by the militants of the Fascist faction of the Arrow
Cross. Its name is “Shoes on the Danube Bank” and it was made by the artist
Gyula Pauer and the director Can Togay. Another site about history is the House
of Terror on Andrassay Utca. That was the headquarter of the feared secret
police AVH (State Protection Authority) where, before the second world war and
some years later, the dissidents of every politic belief were taken, to be
questioned and tortured.
Camici indossati nei campi di concentramento |
Scarpe sul Danubio
|
La Grande Sinagoga |
Scarpe sul Danubio |
Godere dell'architettura della città
Palazzo del Parlamento |
L'architettura di Budapest è davvero una parte importante del nostro viaggio a Budapest. Porvi attenzione vi permette di conoscerla in tutto il suo splendore, scoprendo il suo lato deciso accanto a quello romantico, evidenziando come sia ricca di contaminazioni da parte di culture e generi diversi. Budapest è una città strana: la senti forte ed austera ma allo stesso tempo umile e serena. Ogni angolo, ogni costruzione, ogni palazzo ha una storia da raccontare ed è impossibile non immergersi in questa atmosfera che rimanda ad un passato splendente ma lontano.
Enjoying the city architecture.
Budapest’s architecture was such an
important part of our trip to Budapest. If you pay attention to it, you will
get to know it in all its beauty, discovering its determined side and its
romantic side, underlining how rich is in influences by different cultures and
generes. Budapest is a strange city: you can feel that it’s strong and harsh
but, at the same time, modest and calm. Every corner, every building has a
story to tell and it’s impossible not to lose yourself in this atmosphere that
takes you back to a far but bright past.
Palazzo del Parlamento |
Basilica di Santo Stefano |
Cortile interno |
Castello Városliget |
Sentirsi parte de "I ragazzi della via Pál"
Statue de I ragazzi della via Pál |
Chi di voi da piccolo ha letto questo fantastico libro di
Ferenc Molnár ha forse sempre pensato che Via Pál fosse un'invenzione
letteraria. A Budapest potete meravigliarvi e scoprirla assieme a Via Práter
dove al N. 11 trovate la scuola frequentata dai protagonisti. La città di
Budapest ha onorato il ricordo di Molnár facendo fondere in bronzo le statue in
grandezza naturale di 5 dei ragazzi che furono protagonisti del romanzo. Come
narrato nelle prime pagine del racconto, i due fratelli Pasztor (appartenenti
alla banda rivale dei ragazzi di Via Pál) sono in piedi accanto alla porta
della scuola, ed osservano con atteggiamento scanzonato i più piccoli (fra cui
il “pulcino” del gruppo, Nemecsek) che giocano a biglie un po' più in là. Una
tappa imperdibile per chi ha letto il libro e un buon incoraggiamento a
leggerlo a chi non lo conosceva. Il posto è proprio accanto alla stazione
"Corvin negyed" della linea metropolitana N. 3, a sole tre fermate di
distanza da Deák Tér. Anche essendo una parte di Pest meridionale e quindi poco
turistica è comunque molto caratteristica e vicina al centro, dove,
semplicemente passeggiando, potrete vivere attimi di quotidianità degli
ungheresi.
Feeling a part of “The Paul Street Boys”.
As a child, anyone who has read this
beautiful book by Ferenc Molnar has always thought that Paul Street was a
literary invention. You can be amazed and discover Via Prater in Budapest,
where, at number 11 you can find the school attended by the main characters.
The city of Budapest celebrated the memory of Molnar making the bronze statues scaled
to the five boys that were the main characters of the novel. As told in the
first chapters of the novel, the two brothers Pasztor (who belong to the rival
group of the Paul Street Boys) are standing right next to the school door as
they’re watching, with easygoing air, the little ones (among them there’s the
“chick” of the group, Nemecsek) who are playing marbles. An unmissable
stop-over for those who read the book, and such a good encouragement to read it
for those who didn’t. The place I’m talking about is right next the station
“Corvin Negyed”, on the metro line N.3, just three stops far from Deak Ter.
Even if it’s in the southern part of Pest, not a tourist centre, it is, anyway,
such a typical place and is very near to the city centre where, just stolling
around the streets, you can enjoy some moments of the Hungarian everyday life.
Statue de I ragazzi della via Pál |
Spero che i miei consigli su Budapest possano esservi utili.
Credo che questi possano essere definiti "gli imperdibili" perchè la
rendono davvero caratteristica. Non dimenticate però che la possibilità di
scoprire la città cambia rispetto al tempo che decidete di dedicarle, dunque vi
consiglio di acquistare comunque una guida (io ho adottato quella della Lonely
Planet) e decidere su cosa focalizzarvi. Budapest è una città davvero
suggestiva e romantica, ha un fascino nascosto e una bellezza silenziosa. Un
buon orecchio sa però riconoscere ed ascoltare la sua meravigliosa melodia.
Buon viaggio e a presto.
I hope my advice about Budapest will
be very useful for you. I guess these can be defined as the “unmissable experiences”,
because these are the things make the city so peculiar. Don’t forget that the
opportunity of discovering the city changes, of course, by the time you decide
to spend there; therefore I strongly recommend you to buy a guide-book (I’ve
chosen the Lonely Planet guide) to decide what to focus on. Budapest is such an
evocative and romantic city, it has an hidden charm and a silent beauty. A good
ear will surely recognise and listen to its beautiful melody.
Enjoy your trip and see you soon!
Your Federica
Thanks a lot to Chiara Spallone [@itschiarass] for the english translation.