10 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita





1. Mangiare una pizza davanti al Colosseo. 

... da via dei Fori imperiali percorrete in salita Via Cavour, alla quarta traversa a destra (oppure dalla fermata metro Cavour la prima sulla sinistra scendendo) troverete delle scalette che vi porteranno in Rione Monti. Da lì arrivate alla Pizzeria La Boccaccia e prendete tutta la pizza che volete. Ripercorrete a ritroso il percorso tornando su via Cavour, fate la scalinata infinita davanti a voi e continuate a camminare fino ad arrivare in Via della Polveriera, una strada in discesa che vi farà ammirare il Colosseo dall'alto. Prendete posto e gustatevi una bella margherita con gli avi romani. 






2. Vedere Piazza di Spagna all'alba.

Il silenzio interrotto solo dagli zoccoli dei cavalli. Una luce che pian piano si erge dalla scalinata di Trinità dei Monti e l'aria che inizia a scaldarsi. Il friccicore che ti pervade realizzando che sei solo tu e qualche altra anima a godere di quello spettacolo. "Lucky girl"... anche se ti sei dovuta svegliare quando era ancora buio per goderne.







3. Ammirare via dei Fori imperiali dal Campidoglio


 Sapete chi fece demolire parte dei fori per creare l'odierna Via dei Fori imperiali che collegava il Colosseo ( il simbolo della Roma antica) con Piazza Venezia (il simbolo della Roma "Nuova")?
                    Proprio lui...quel simpaticone di Benito....





4. Bere una vera Grattachecca

Dal Campidoglio scendete la grande scalinata verso il Teatro di Marcello, procedete verso il quartiere ebraico fino ad incontrare l'isola Tiberina. Attraversate quest'isolotto dove troverete anche la famosa trattoria romana "Sora Lella" (dal 1959). Se la pancia borbotta, fermatevi e dopo aver mangiato e bevuto, attraversate l'isolotto e fate una passeggiata lungo il fiume. Costeggiando il Tevere in direzione Piazza Trilussa troverete il chioschetto di questo gentilissimo signore che prosegue la tradizione di famiglia continuando ad alleviare la sete di romani e turisti nelle calde giornate romane.






5. Fare le giravolte nei vicoletti di Trastevere e scoprirne i segreti. 

la Roma più dolce e più "calda".
Curiosità : circa 2.000 anni fa in piazza di Santa Maria in Trastevere successe qualcosa di stra-ordinario. La leggenda vuole che un giorno del 38 a.C. un getto di petrolio cominciò improvvisamente a sgorgare dal terreno. A questo fenomeno miracoloso fu dato il nome di fons olei(sorgente di olio). Al di là dei diversi significati che sono stati dati all'evento nel corso degli anni (religiosi e/o storici) nella chiesa è ricordato l'evento. Sotto l'altare, infatti, è presente il punto esatto da dove il petrolio sarebbe sgorgato e vi è un'iscrizione che ricorda il misterioso prodigio. 







6. Mangiare un gelato al Pantheon

e poi prendere il caffè a San'Eustachio. Visto che ci siete entrate nel "tempio di tutti gli dei", letteralmente, Πάνθεον Pán- tutti , theon- gli dei. E domandatevi come mai anche se "bucato" non ci piova dentro. 

Spiegazione: La cupola, realizzata con calcestruzzo mescolato a tufo e pietra pomice su una cassettatura in legno, sale a rosoni sempre più piccoli che convergono verso il centro, dove si trova l’unica “finestra” della chiesa, detta “oculus” (occhio), di circa 9 metri di diametro. Il Pantheon non è stato protetto da copertura oltre che per ragioni tecniche (la cupola sarebbe caduta per il peso eccessivo) e simboliche (per comunicare direttamente con le divinità), anche per sfruttarne la particolarità (dal foro entra un fascio di luce che consentiva studi di astronomia).


Quando piove, l’apertura crea un “effetto camino” cioè una corrente d’aria ascensionale che porta alla frantumazione delle gocce d’acqua. Così, anche quando la pioggia fuori è battente, la sensazione è che all’interno piova meno; sensazione rafforzata dal fatto che i fori di drenaggio sia centrali che laterali sul pavimento impediscono il formarsi di pozzanghere.








7. Cercare di non cadere sui sampietrini con i tacchi. 

Sì. si dice sampietrino e non sanpietrino. 





8. Fotografare qualsiasi cosa che non si muova. 

Chiese, monumenti, fontane perché tutto a Roma ha una storia. 





9. Passeggiare in via Margutta.

Un ignoto artista istituì una prima bottega dove si facevano ritratti e fontane invece che fregi e ringhiere, fù la scintilla che permise a Via Margutta di essere conosciuta oggi come via degli artisti.  Iniziò la migrazione di creativi per lo più stranieri, fiamminghi, tedeschi, inglesi ma anche italiani forestieri che sostituirono case e giardini a baracche e stalle. Un giovane monsignore di origine belga, Saverio de Merode, un faccendiere del Vaticano in simpatia a Pio IX, avvertì l'aria di cambiamento:  dopo essersi accaparrato i territori delle pendici e aver smantellato  gli orti, impiantò le fogne e sistemò il piano regolatore del vicolo che diventò una strada....... Una strada particolare! Profumata dal verde dei giardini e delle vigne, e per questo tanto amata da artisti, pittori, scultori, antiquari... e turisti.








                                  10. continuiamo insieme?....